Psicomotricità e Neurodivergenza:
un percorso per esprimersi, muoversi e sentirsi bene
La psicomotricità si rivolge a tutte le persone che vivono una difficoltà nel rapporto con il proprio corpo, con gli altri e con l’ambiente.
In modo particolare, rappresenta un prezioso strumento educativo e terapeutico per bambini, ragazzi e adulti neurodivergenti e/o con disabilità, come nel caso di:
- Disturbo dello Spettro Autistico (ASD)
- ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività)
- Disprassia motoria e difficoltà di coordinazione
- Disabilità cognitive e sensoriali
- Disturbi del linguaggio e dello sviluppo

Perché la psicomotricità è utile per le persone neurodivergenti?
La psicomotricità integra corpo, emozioni e relazione, offrendo uno spazio protetto in cui la persona può:
- Esprimersi liberamente attraverso il movimento e il gioco
- Sviluppare abilità motorie e organizzazione corporea
- Rafforzare l’autoregolazione e la gestione delle emozioni
- Migliorare la comunicazione (verbale e non verbale)
- Potenziare la capacità di relazione e di socializzazione
- Accrescere l’autostima e il senso di efficacia personale
Ogni percorso è personalizzato e tiene conto della storia, delle capacità e degli interessi del singolo. Il corpo diventa veicolo di scoperta, espressione e trasformazione.
Un approccio inclusivo, empatico e relazionale
La persona neurodivergente può avere esperienze corporee discontinue, difficoltà nel percepire e organizzare il proprio corpo nello spazio, oppure reazioni sensoriali intense. Per questo, la psicomotricità propone:
- Ambienti accoglienti e non giudicanti
- Materiali pensati per stimolare senza invadere
- Ritmi lenti e flessibili, che permettono di “sentire” prima di “fare”
- Modalità ludiche e relazionali che aiutano a stabilire legami, anche non verbali
Attraverso il gioco spontaneo, il dialogo tonico e l’interazione corporea, la persona sperimenta nuove possibilità di comunicazione, senza pressioni né richieste prestazionali.